Eventi e Fiere


Termini Metallurgici

Dizionario dei termini piu' utilizzati nel campo metallurgico.
E' possibile selezionare una lettera, la lingua di partenza, di arrivo e premere il pulsante "Visualizza" oppure è possibile cercare direttamente un vocabolo nel campo di ricerca.

Lettera

Lettera:  

Ricerca Manuale
 

Visualizzazione Risultato

ParolaSignificato
ACCIAIERIA Stabilimento per la produzione e la lavorazione dell’acciaio. Le acciaierie che utilizzano ghisa liquida sono definite a ciclo integrale e si differenziano da quelle elettriche che fondono rottame con forni elettrici.
ACCIAIO   Lega di ferro e carbonio con tenore di carbonio inferiore all’1,8% che può acquisire, per trattamenti termici, caratteristiche fisiche particolari.
ACCIAIO A ZOLFO CONTROLLATO Come acciaio risolforato ma con percentuale di zolfo 0.020 – 0.040. Lo zolfo imprime un marcato effetto fragilizzante che si manifesta sotto le sollecitazioni di taglio che facilitano la rottura e il distacco del truciolo. Es. C45R con campo di variazione specificato del tenore di S% 0.020 – 0.040 oppure C45E con tenore massimo di zolfo precisato 0.035%
ACCIAIO AL CARBONIO Lega ferro-carbonio con tenore di C% inferiore a 1.8 che può contenere manganese 1.6% max e tracce d’altri elementi.
ACCIAIO DI BASE NON LEGATO Acciai per i quali non è richiesta nessuna prescrizione di qualità che comporti precauzioni speciali durante il processo produttivo. (EN 10020)
ACCIAIO DI QUALITÁ LEGATO Acciai la cui utilizzazione è simile a quella degli acciai di qualità non legati, ma che contengono degli elementi di lega che li fanno classificare come acciai legati.   (EN 10020)
ACCIAIO DI QUALITÁ NON  LEGATO Acciai per i quali, in generale, non è richiesta alcuna regolarità di risposta ai trattamenti termici ed alcuna prescrizione concernente la purezza nei confronti delle inclusioni non metalliche. (EN 10020)
ACCIAIO EUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio pari a   0.83%
ACCIAIO INOSSIDABILE Lega ferro-carbonio contenente almeno il 12% di cromo che impartisce resistenza all’ossidazione e alla corrosione.
ACCIAIO IPOEUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio < 0.83%
ACCIAIO IPEREUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio oltre 0.83% e fino a 2.06%
ACCIAIO LEGATO Lega ferro-carbonio che contiene altri elementi aggiunti quali: cromo, manganese, nichel, molibdeno, vanadio, tungsteno, cobalto ecc.
ACCIAIO RISOLFORATO Sono acciai con una percentuale di (S) zolfo% > 0.10 (zolfo alto). Questo elemento è introdotto intenzionalmente in fase di colata al fine di migliorare la truciolabilità.  
ACCIAIO SPECIALE  LEGATO Acciai per i quali una regolazione precisa della   composizione chimica e delle condizioni particolari d’elaborazione e di controllo conferisce loro le più diverse proprietà di formatura e d’attitudine all’impiego, in combinazione ed entro limiti ristretti. (EN 10020)
ACCIAIO SPECIALE NON LEGATO Acciai che presentano, rispetto agli acciai di qualità, una purezza superiore, particolarmente nei confronti delle inclusioni non metalliche. Nella maggior parte dei casi essi sono destinati ad un trattamento di bonifica. (EN 10020)
ACCRESCIMENTO Cristallizzazione degli atomi sulla nucleazione endogena.
ACICULARE Detta di struttura a forma di spine, aghiforme.
ADESIONE Legame che nasce per effetto di forze d’attrazione, generalmente di natura fisica, tra le molecole di sostanze diverse.  
AFFINAZIONE   1)Trattamento al convertitore che trasforma, mediante iniezione d’ossigeno, la ghisa in acciaio, riducendo i contenuti di carbonio, zolfo, fosforo e silicio.
AFFINAZIONE   2) al fine di ottimizzare la produttività, quando l’acciaio ha raggiunto lo stato fuso, viene colato in siviera in modo da liberare il forno fusorio. Nel forno siviera avviene l’affinazione ed è qui che l’acciaio assume l’identità finale, analisi, purezza e, nella maggior parte dei casi, trattamento sotto vuoto per eliminare i gas come idrogeno, ossigeno e azoto.   
AFFINAZIONE STRUTTURALE Trattamento termico avente per scopo di affinare il grano. Consiste in un riscaldo ad una temperatura leggermente superiore ad Ac 3 (Ac 1 per gli acciai ipereutettoidi) senza permanenza prolungata a tale temperatura, seguito da un raffreddamento a velocità opportuna.
AGGREGATI I cristalli sono la forma con cui gli atomi si aggregano nei corpi solidi, comunemente denominati grani.
ALCALI  O  ALCALINI Nome dato agli idrossidi dei metalli alcalini gruppo 1 periodo da 2 a 7 della tavola periodica.  
ALLIGAZIONE Fusione di vari elementi allo scopo di ottenere una lega.
ALLOTROPIA Fenomeno per il quale una medesima sostanza può presentare diverse forme cristalline dotate di proprietà differenti. Molti elementi possono presentarsi in forme diverse allo stato cristallino come ad es. lo zolfo a e lo zolfo ß , il fosforo bianco e il fosforo rosso, il diamante e la grafite. Nello zolfo a si hanno cristalli rombici e in quello ß cristalli monoclini.   
ALTOFORNO Particolare tipo di forno in muratura refrattaria, rafforzata da una struttura metallica, in cui viene effettuata la fusione e la riduzione dei minerali di ferro per l’elaborazione della ghisa.    
AMAGNETICO Di materiale difficilmente magnetizzabile (es. acciai inossidabili austenitici). Oltre 770°C il metallo non è più attratto dalla calamita.
AMORFO Sostanze che non hanno forma cristallina propria (es. carbone amorfo).
ANALISI CHIMICA Insieme dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica delle sostanze.
ANFOTERO Si dice di un corpo capace di combinarsi con gli acidi e con le basi (basi: sostanza capace di legare ioni idrogeno di un acido).  
APPORTO TERMICO Heat Input. Energia elettrica fornita dalla torcia (torcia a plasma: dispositivo convertitore di energia elettrica in energia termica conferita ad un gas che passa allo stato di plasma) al pezzo da saldare.
ANISOTROPIA La forma di un cristallo è differente nelle diverse direzioni, e sono anche diverse le proprietà fisiche (indice di rifrazione, conducibilità elettrica, conducibilità termica, proprietà meccaniche ecc.). che variano a seconda della direzione considerata.  
ASBESTO Sostanza minerale fibrosa, inalterabile al fuoco, detta anche amianto.
ATMOSFERA Ambiente nel quale il metallo da trattare è riscaldato per il processo produttivo.
ATMOSFERA Atmosfere particolari sono utilizzate per proteggere la superficie del metallo o per modificare la composizione chimica degli elementi sulla superficie, in modo da aggiungere o rimuovere carbonio, azoto, idrogeno, e per aggiungere alcuni elementi quali cromo, silicio ecc.
ATMOSFERA ENDOTERMICA    Atmosfera di forno con un potenziale di carbonio regolabile.
ATMOSFERA ESOTERMICA Atmosfera di forno prodotta esotermicamente e controllata in modo tale che non ossidi il materiale.
ATOMO La più piccola frazione di materiale che possa entrare in combinazione e che conservi le caratteristiche chimiche dei singoli elementi.
AUSTENITE Soluzione solida di cementite (Fe 3 C) nel ferro g , è amagnetica e presenta ottima resistenza   alla corrosione. La sua formazione inizia quando, in fase di riscaldo, si supera il punto Ac 1 ed è la struttura di partenza per i trattamenti termici di qualità (in genere    normalizzazione e bonifica). La sua formazione inizia quando, in fase di riscaldo, si supera il punto Ac 1 ed è la la sua elevatissima durezza e la notevole tendenza all’incrudimento durante le lavorazioni   a rendere   difficoltosa la truciolabilità.                        
AUSTENITE RESIDUA Austenite non trasformata che sussiste a temperatura ambiente dopo un trattamento d’indurimento mediante tempra.
AUSTENITIZZAZIONE Formazione dell’austenite mediante riscaldamento di una lega ferrosa nell’intervallo di trasformazione (austenitizzazione parziale) oppure al di sopra dell’intervallo di trasformazione (austenitizzazione completa). Senza ulteriori indicazioni, il termine fa riferimento all’austenitizzazione completa.
AUTO TEMPRA Raffreddamento per conduzione termica verso le parti non riscaldate.
AUTOTEMPRANTI Acciai la cui temprabilità è tale per cui un raffreddamento in aria, consente di conferire una struttura martensitica ai manufatti.  
AZIONE COMPLESSIVA DEGLI ELEMENTI DI LEGA Quando in un acciaio si trovano due o più elementi di lega, in genere la loro azione complessiva non è la somma delle azioni esercitate da ciascun elemento.